|
|
La nostra ditta si avvale di operatori altamente specializzati nella tecnica che utilizza come isloante termico la fibra di cellulosa mediante insufflaggio
|
|
La fibra di cellulosa
da 200 anni l'isolante più utilizzato nel nord America e nel mondo |
I primi utilizzi della fibra di cellulosa impiegata come isolante nelle abitazioni del Nord America risalgono ai
tempi del presidente Abramo Lincoln nei primi decenni del 1800.
All'inizio vennero usati semplicemente i fogli interi dei quotidiani o
cartoni senza nessuna sostanza che la proteggesse dall'umidità e dal
fuoco. Solo agli inizi del 1900 si è cominciato a macinare i fogli di
cellulosa con un processo di cardatura, e successiva aggiunta di sali
minerali ritardanti al fuoco. Il vero boom e conseguente
regolamentazione dei processi di fabbricazione ha inizio negli anni '50
ed accelera con l'embargo petrolifero degli anni 1973-1974.
L'America chiese maggiore efficienza energetica alle proprie case così
energivore e nel 1977 ci furono i primi contributi economici Federali per il privato che intendeva migliorare
l'isolamento della propria abitazione, così da 100 aziende produttrici di fibra di cellulosa, si
passò a 350 aziende con più di 500 impianti attivi. Dal 1978 il governo Americano aumentò i
controlli nella produzione, sia per la qualità che per la resistenza al fuoco, umidità ed
insetti, con test obbligatori giornalieri sulla produzione e sul materiale distribuito.
I maggiori costi di produzione, e una parziale saturazione del mercato hanno portato alla
fusione di molte società tanto che ad oggi solo 25 grandi aziende con oltre 50 stabilimenti
di produzione della fibra di cellulosa coprono il 40% del mercato negli U.S.A.
Negli anni '50 nasceva la ditta APPLEGATE con l'applicazione della fibra di cellulosa nello
stato del Michigan. Nel 1978 nasce la
APPLEGATE Insulation Manufacturing con la
produzione di questo isolante di primissima qualità
crescendo fino al 2008 con la realizzazione del settimo
stabilimento ed una capacità di produzione di oltre 10 milioni di confezioni annue.
|
|
Quali vantaggi si possono ottenere sulle vecchie costruzioni |
In Italia solo negli ultimi anni sono aumentati i parametri di coibentazione minima da installare nelle nuove
costruzioni o nelle ristrutturazioni, ci troviamo dunque con un parco del già costruito enorme, almeno 20
milioni di unità abitative che sono male o per niente isolate e che disperdono quantità enormi di calore
durante l'inverno e consumano corrente elettrica sempre maggiore per rinfrescarle d'estate.
Se pensiamo che un muro non isolato disperde da 20 a 30 W per
, PRIMA ogni mq quando lo sbalzo termico è di 20°C mentre un muro di
DOPO nuova costruzione non deve superare i 5 - 6 W/mq, ugualmente un
tetto non isolato di una abitazione disperde tra i 25 ed i 35 W/mq
sempre con 20°C di sbalzo termico, a fronte di un valore di 5 W/mq per le nuove costruzioni ( e
stiamo parlando di valori sul nuovo che non sono nemmeno sufficienti per avere una casa in classe B di
CasaClima ) vediamo che lo spreco di energia in Italia è veramente enorme e questa corrisponde a più di un
terzo del consumo di petrolio, quando potremmo facilmente ridurlo di 4 volte solo coibentando le pareti ed
i soffitti delle nostre abitazioni.
|
|
Come sono fatte le nostre case e cosa si può fare |
In Italia si è costruito negli ultimi 50 anni la maggior parte degli edifici esistenti utilizzando svariate tecniche
di costruzione. A seconda della zona o dell 'anno di progettazione e del tipo di edificio, sono varie le
metodologie utilizzate per la realizzazione dei muri perimetrali portanti e del solaio finale con la relativa
copertura.
|
|
1. Intercapedini vuote dei muri perimetrali Soprattutto dopo gli anni '50, nelle grandi costruzioni è comune trovare
una struttura a telaio portante in cemento armato dove dei muri di
tampona mento vanno a chiudere
lo spazio tra i pilastri di ogni nuovo
piano e dove spesso troviamo il
muro a cassetta cioè costruita con
due file di mattoni distanziati tra
loro e spesso uniti da altri mattoni
messi di traverso a distanze
variabili o con l'utilizzo di ferri ad
uncino e con l'intercapedine vuota che può essere facilmente
riempita con dell'isolante sfuso ottenendo una riduzione della dispersione che può arrivare anche a
superare 1'80"10 tra prima e dopo l'intervento.
Per una corretta posa viene effettuata la video ispezione della parte interna del muro per poter individuare
i punti difficili ed eseguire i fori per il riempimento nella posizione
migliore. Anche su superfici con finiture particolari come i mattoni a
vista è possibile eseguire dei fori più piccoli, con diametro di 26 mm
nei punti migliori per essere chiusi e poco invasivi.
Nelle costruzioni più antiche è facile trovare dei muri perimetrali
pieni, costruiti con mattoni in cotto o pietre legate con sabbia e
calce, a volte con una
intercapedine riempita di
vari materiali come paglia o
simili, spesso poi per l'importanza storica ed estetica che molte di
queste costruzioni hanno non è nemmeno possibile pensare di
poter fare un rivestimento a cappotto esterno per contenere la
dispersione di calore dei muri e quindi rimane solo la soluzione
interna con contropareti in cartongesso e isolante in pannelli o
insufflato sfuso a saturare ogni piccola cavità.
In milioni di altre strutture specie se piccole villette o piccoli
condomini fino a tre piani di altezza è possibile trovare una
struttura portante completamente in mattoni con camera vuota
dove anche negli angoli c'è la continuità della camera vuota e
dunque un riempimento uniforme che garantisce una stabilità negli
anni dei fiocchi di cellulosa STABILIZZATA cioè unita con collanti
naturali che legano le particelle tra loro.
In queste strutture la continuità dell'isolamento è maggiore e la differenza con un sistema a cappotto
esterno a parità di spessore è minima ma con costi finali di posa che possono arrivare anche a 1/10 del
valore per la realizzazione dell'isolamento esterno e con una durata
garantita di oltre 100 anni senza
alcuna manutenzione.
Anche i tempi di posa sono molto
rapidi, in pochi giorni si possono
coibentare i muri esterni
eseguendo i fori sia dall 'interno
che dall'esterno e senza la posa di
costose impalcature e disagi.
È possibile anche una
coibentazione parziale delle murature esterne, anche di un solo
appartamento in tutto lo stabile in quanto la soletta di ogni piano e
l'interruzione dei pilastri o delle finestre limitano la porzione da riempire dell'intercapedine.
Il ponti termici creati dai pilastri e solette non comporta la
formazione di muffe anche perché questi vengono mitigati in
quanto le facciate interne verso l'intercapedine ora sono
coibentate e quindi meno dispersive, anche con la termografia si
evidenzia questo particolare, sempre restando la buona regola di
un buon ricambio d'aria per eliminare l'umidità interna specie se
vengono messi dei nuovi infissi più ermetici di quelli sostituiti. |
|
2. Sottotetti chiusi e non portanti
Il tetto di queste antiche costruzioni è spesso molto particolare, fragile ed articolato e costituito da un
soffitto non portante con travi in legno e canniccio intonacato fissato alla struttura lignea che a volte può
essere curva per creare
soffitti detti a botte o a
crociera e che crea una
intercapedine con la falda
del tetto dove non è facile
accedervi e dove invece la
posa di uno strato sciolto,
soffice e sempre rimuovibile
di isolante con 25 o 30 cm di
spessore può ridurre la dispersione dell 'ultimo piano fino al 95%.
Anche la posa di più materassini incrociati di lane isolanti non darebbe lo stesso risultato in quanto ad
uniformità e ridurrebbe molto la facilità di accesso successivo in quanto i travi portanti dove camminarci
non sarebbero più in evidenza col pericolo di mettere il piede in fallo e sfondare così il prezioso soffitto.
Il trattamento con Sali minerali dei fiocchi di cellulosa assicura anche una resistenza contro insetti, muffe e
roditori, oltre alla resistenza al fuoco che lo rende molto difficilmente infiammabile ( Classe E), a lenta
combustione e senza la formazione di pericolosi fumi tossici tipici dei prodotti sintetici.
È assicurata anche la resistenza all'umidità in quanto i Sali borici rendono le fibre imputrescibili ed inoltre
anche in presenza di forte umidità l'isolante non perde le proprie capacità termiche in quanto l'umidità
viene assorbita dalle fibre di legno mentre l'aria che è isolante rimane asciutta a differenza con le lane
minerali dove l'umidità satura l'aria riducendo fortemente il potere isolante del pannello o materassino.
|
|
3. Tetti in falda in laterocemento o in legno Nei soffitti costruiti in falda, tipo mansarda, siano questi in legno o con struttura in laterocemento, dove
non esiste una intercapedine da riempire, bisogna creare all'interno
una struttura tipo controsoffitto in cartongesso dove poter
insufflare uno strato di isolante oppure intervenire dall'esterno
sotto i coppi,
creando sempre una
struttura portante in legno
protetta da una guaina
traspirante dove verrà
posata la nuova copertura
mentre l'intercapedine sottostante verrà riempita con la fibra di
cellulosa che grazie alla sua elevata inerzia termica garantirà un
ottimo risultato anche estivo con più fresco in casa.
L'aspetto poco positivo in tutte e due i casi è dato dal poco spazio
dello strato isolante che in molti casi non raggiunge gli spessori
ottimali di 20 - 30 cm come sul solaio della soffitta chiusa.
Nei tetti con struttura in legno dove esiste una intercapedine vuota
o dove ne viene prevista la presenta, l'isolante viene insufflato
all'interno di questa andando a chiudere ogni punto con la massima
uniformità e compattezza.
Specie nelle strutture in legno, un grande vantaggio nell'utilizzo
della fibra di cellulosa è il freno al vento cioè all'aria che passando
tra le tavole della struttura non riesce invece a trapassare lo strato isolante in cellulosa come accade con le
lane minerali ottenendo così un risultato il 30% migliore a parità di coibentazione .
|
|
4. Sottotetti aperti con soletta portante
Detto anche tetto alla piemontese è la classica struttura di un tetto con solaio portante piano dove dei muri
portanti centrali o dei
pilastri sorreggono al
centro le farde inclinate e
dove c'è quasi sempre una
botola interna per entrare,
più o meno grande, con
scala retrattile o meno. A
volte i muri portanti sono
più di uno ma la
caratteristica principale rimane la possibilità di calpestio su tutta la superficie visto che spesso la parte più
bassa è alta 50 o 100 cm e quindi la possibilità di utilizzare questo spazio come deposito di cose che si
usano poco o per niente.
Per risolvere questa esigenza abbiamo
ideato un sistema
portante costituito da una struttura in legno che viene fissata al
solaio mediante schiuma, con tavole alterne e di altezza pari
allo strato isolante, dove poter rimettere tutto il
materiale che stava in soffitta.
|
|
5. Sottotetti aperti con solaio a travetti e tavelline
Molte abitazioni costruite 50 o 60 anni fa non avevano ancora il solaio portante dell'ultimo piano ma una
struttura più leggera e molto dispersiva con travi in cotto e ferri di
armatura oppure travi in cemento armato distanziati di 80-90 cm
dove veniva posata una
tavellina spesso molto sottile
1-2 cm ricavata dalla
spezzatura di un laterizio
doppio fatto appositamente
o da un tavellone di 4 o 6 cm.
In queste strutture la posa
dell 'isolante consigliato è di almeno 25 cm, che sopra ai travi si
ripetono creando un rigonfiamento che serve anche per
riconoscere la dislocazione degli stessi quando ci sarà la necessità di camminarci sopra o di ricoprire con
delle tavole per creare dei camminamenti utili alla manutenzione.
|
|
6. Sottotetti chiusi a nido d'ape con muretti e tavelloni
Ci sono in Italia milioni di abitazioni che hanno un sottotetto chiuso non accessibile, cioè senza nessuna
apertura, costruito con dei muretti leggeri di foratine e i tavelloni
posati sopra a creare la pendenza, su cui è stata colata una caldana
in cemento di pochi centimetri e sopra posati i coppi o le tegole.
Anche se entrarci non è un problema, il difficile è posare in questo
labirinto di corridoi sempre più bassi verso la grondaia, uno strato
uniforme di isolante.
I pannelli rigidi hanno la difficoltà della posa, molto lunga e costosa
e difficilmente uniforme senza fessure.
Allo stesso modo portare dei rotoli morbidi per formare 3 o 4 strati
risulta quasi impossibile per le parti più basse che arrivano ad
altezze di 10 o 20 cm su corridoi lunghi anche 20 metri.
Alcuni isolanti sfusi che possono essere un'ottima soluzione in
quanto si adattano meglio alle irregolarità interne dei sottotetti a
nido d' ape hanno comunque un tempo di posa abbastanza lungo e
quindi costi finali maggiori rispetto alla soluzione in assoluto più
conveniente ed isolante che si ottiene con la fibra di cellulosa
stabilizzata Applegate, in quanto abbina le migliori caratteristiche
che un isolante deve avere per essere posato in queste costruzioni.
|
|
La fibra di cellulosa stabilizzata Applegate |
La fibra di cellulosa è un isolante ricavato dalla trasformazione della carta di quotidiano che diventa con un
processo di cardatura un fiocco soffice e altamente isolante, al quale vengono aggiunte delle sostanze
minerali sia in forma secca che in forma liquida per aumentare la resistenza al fuoco, è un prodotto non
infiammabile in Classe E, contro l'umidità perché il prodotto non marcisca, è imputrescibile e per renderlo
resistente a muffe, roditori, microorganismi e insetti.
Da quasi 200 anni è il prodotto isolante più utilizzato nel Nord America e se pensiamo che le case sono tutte
costruite in legno e dunque più sensibili delle nostre agli incendi, all'umidità ed agli insetti, forse un motivo
ci sarà visto che copre ancora il 40% del mercato degli isolanti.
In Europa la materia base è quasi la stessa cioè una miscela di carta di quotidiani e riviste patinate anche se
si cerca di inserire il meno possibile queste ultime per avere un prodotto più pulito, meno polveroso e che
assorbe meglio i sali minerali, Sali Borici che si usano già dal 1950 in quanto considerati sicuri per la salute
dell'uomo ed i più efficaci contro il fuoco, l'acqua e gli insetti.
La fibra di cellulosa Stabilizzata APPLEGATE è prodotta dal 1978 e
da oltre dieci anni è additivata
con amidi naturali per rendere il
prodotto ancora più stabile nel
tempo cioè permettere
all'umidità dell'aria di fissare le
fibre tra loro per creare un
prodotto soffice ma stabile nel
tempo anche nelle intercapedini
verticali dei muri costruiti con una cassa vuota. Attraverso dei piccoli fori
vengono insufflati i fiocchi con la macchina installatrice che rimane a
terra anche con dieci piani di altezza e tempi di posa molto rapidi, circa
mezza giornata per appartamento o per ogni piano della casa singola e
circa 4 o 5 ore per depositare sul solaio dell'ultimo piano uno strato di 25 o 30 cm di isolante.
I fori vengono chiusi e colorati in pochi minuti mentre sul tetto senza aperture in meno di mezz'ora si
riporta tutto come prima sigillando a regola d'arte.
|
|
Quali sono i vantaggi finali |
Nel totale di questi due interventi è possibile ottenere dunque già ottimi risultati che assieme hanno
portato in molti edifici monitorati a ridurre le spese del 50 % tra prima e dopo l'intervento.
Questi ottimi risultati si ottengono con una piccola spesa, basti pensare che con circa 3.000 € si può
coibentare il sotto tetto di una abitazione media riducendo del 25-30% le spese energetiche oltre ad un
aumento della temperatura e del comfort interni di 2-4 gradi, lo stesso vale d'estate con 2-3 gradi di più
fresco, ed una durata del prodotto che supera i 100 anni di vita (quante caldaie e/o pannelli solari avrò
cambiato nel frattempo, oltre al riciclaggio della carta che altrimenti andrebbe al macero? l.
In una battuta possiamo dire che se in una casa si spendono più di 300 €/anno di energia per riscaldarla e
raffrescarla questa non è ben isolata; in inverno quando fuori fa freddo non è normale pensare che bisogna
spendere per tenere caldi i locali interni, questo è un luogo comune che tutti noi pensiamo perché siamo
abituati a vivere in case dispersive che devono compensare continuamente le perdite di calore invernale
con impianti di riscaldamento enormi e costi energetici e di inquinamento ambientale assurdi, basti
pensare che una "normale" caldaia da 24 KW può riscaldare un condominio da 12 appartamenti se questo
è ben coibentato .
Le risorse energetiche del pianeta non basteranno ai nostri nipoti ma se cominciamo subito a risparmiare il
prezioso petrolio che sprechiamo per scaldarci forse avranno un futuro migliore, e noi risparmieremo soldi
con la bolletta energetica della nostra casa oltre ad avere un confort uniforme sia estivo che invernale che
nessun impianto ci può dare.
|
|
|
|
Professional Tetto srl
- Via della scienza n.31 25039 Travagliato (Brescia) Tel/fax 030 3379516
P.IVA e C.F. 03588870984 CAP SOC I.V. € 10.000,00 REG.IMP. DI BRESCIA N° 03588870984 R.E.A. BS 546906
Installatori pannelli fotovoltaici, rifacimento e isolamento tetti, smaltimento e bonifica eternit a Brescia, Bergamo, Mantova, Cremona, Milano, Como, Padova, Verona, Varese...
|
|